Maradona ci ha lasciati. Con lui se ne va il genio del calcio, che ha incantato intere generazioni. E oggi che il mondo intero piange la sua morte, Maradona diventa l’icona simbolo di questo terribile 2020 che ha portato via star, cantanti, attori e celebrità oltre a più di un milione di persone comuni.
L'amore per (il) Napoli
Da quel giorno di luglio del 1984 Maradona si presentò a Napoli fu amore a prima vista, nel bene e nel male. Il calciatore divenne divenne emblema della rinascita e a cui tutto veniva perdonato da una città che, però, lo portó dal Paradiso agli inferi, fatti di vizi e eccessi. Nel Boca Juniors dove era diventato El Pelusa, il capellone che faceva impazzire tutti, come nella Nazionale argentina dove era il Pibe, il ragazzino monello che a 16 anni già era una star, e a Napoli divenne il Dio del calcio.
Frasi celebri
Le telecamere immortalavano Maradona con interviste già da ragazzino: sguardo da scugnizzo, faccia da indio. Rivelò subito i suoi sogni: ”Ho due sogni: il primo è giocare un Mondiale, il secondo è vincerlo”. Li realizzò tutti e due, e andò anche oltre. Era già un uomo invece, quando si rese conto di cosa era il calcio a Napoli: “Voglio diventare l’idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires.”
Il più forte giocatore del Mondo osò anche mettersi contro l’uomo più potente al mondo: ”Sì, ho litigato col Papa. Ci ho litigato perché sono stato in Vaticano, e ho visto i tetti d’oro, e dopo ho sentito il Papa dire che la Chiesa si preoccupava dei bambini poveri. Allora venditi il tetto amigo, fai qualcosa!.”
Maradona rivelò anche quali fossero le parole che avrebbe voluto sulla sua lapide, il giorno che avrebbe lasciato questa terra.